Gli organi di informazione, sia a livello locale che nazionale, hanno dato molto risalto al drammatico crollo di questa importante azienda del settore grafico e della tragica fine di uno dei suoi titolari. Ed in questi anni di forti tensioni sul piano industriale, nei toni degli articoli e dei commentatori c’è sempre stata una nota di solidarietà, sia verso le figure imprenditoriali, spesso lasciate sole a combattere contro la crisi economica, debiti crescenti, i vincoli della burocrazia e la chiusura del rubinetto dei crediti da parte delle banche, sia verso le maestranze, escluse dal sistema produttivo cui hanno fatto parte.

La finalità del presente contributo però non è la revisione del passato,  per formulare analisi su cause e cure che si sarebbero dovute adottare,  per le risposte alle varie patologie che hanno portato alla tragica fine di questo vero “gigante” nell’ambito della stampa e della legatoria.

Vogliamo invece raccontare un percorso che, con coraggio e forte determinazione, ha portato un gruppo di lavoratori della Zanardi a fondare una nuova cooperativa, a costruire una nuova realtà imprenditoriale, a darsi una struttura organizzativa e commerciale, per poter  prendere in affitto gli stabili ed i macchinari necessari alla trasformazione da un’azienda grafica a ciclo completo in un importante sistema industriale altamente specializzato nella legatoria.

Ma procediamo con ordine: a traghettare il processo di trasformazione verso la nuova specializzazione, di fornitore di un prodotto librario per il mercato editoriale europeo e per lo stampato commerciale cartonato, ci hanno pensato tre soggetti, con ruoli, esperienze e carriere agli antipodi, ma accomunate dalla forte determinazione che la cooperazione può essere una strada imprenditoriale vincente ed il coinvolgimento di “chi sa fare” nei processi decisionali conviene a tutti, e non solo a chi lavora.

I traghettatori

Un big manager, con un’esperienza di molti lustri di Direzione di importanti aziende industriali, che, volontariamente e con un contributo economico simbolico, se non nullo, ha profuso le proprie competenze nel processo di salvataggio, prima dei posti di lavoro, poi dei contenuti professionali ed esperienziali ed infine programmando lo start-up del nuovo modello organizzativo.

Una commercialista e consulente del lavoro, che ha seguito tutte le fasi critiche societarie che hanno portato alla decisione di concludere un percorso limitando al minimo i danni del dissesto della precedente esperienza imprenditoriale e di costituire una nuova realtà coinvolgendo e responsabilizzando la nuova compagine.

La struttura della cooperazione che ha promosso, con l’avvio di una nuova formula imprenditoriale, la costituzione di una nuova azienda, impedendo di dilapidare i saperi, le competenze ed il patrimonio di valori aziendali costruiti negli anni e fornendo le risorse indispensabili per il rilancio delle attività.

Gli artefici:

Molti i chiamati, ma pochi gli eletti, recitavano le Sacre Scritture: fra questi le maestranze, che hanno voluto fortemente investire la loro liquidazione nella nuova avventura, trasformando le proprie preoccupazioni riguardo al posto di lavoro che veniva a mancare, in un impegno diretto e tangibile nella costruzione di un futuro da imprenditori.

Stiamo parlando di 24 soci, impegnati a tempo pieno, in grado di rispondere con professionalità e competenza alle richieste della clientela, formata da aziende grafiche di stampa, editori, operatori del settore e broker del mondo grafico, sia italiani che esteri.

A questi nuovi imprenditori si affiancano, per sostenere i picchi di lavoro, alcuni colleghi, attualmente in cassa integrazione, attraverso la formula del voucher, con l’obiettivo nel medio termine di essere nuovamente inseriti nella cooperativa, come soci o come prestatori d’opera.

Inoltre ci sono alcune new entry, per coprire mansioni specialistiche in alcune aree critiche o per contribuire, con competenze linguistiche ed amministrative, alla gestione delle commesse che provengono dai mercati internazionali ed alle richieste di una nuova clientela.

Il know how:

Il patrimonio esperienziale è in larga misura caratterizzato dal percorso storico degli stampati Zanardi, conosciuti dal mercato internazionale per la qualità delle realizzazioni, nei cartonati di grande formato o fuori formato standard, nei cosiddetti “cartonati veloci” e nelle confezioni con la tecnologia “Octavius”. Questo è un brevetto esclusivo, che reinterpreta il prodotto “libro”, ampliando su formati doppi la resa fotografica di immagini emozionali come opere d’arte, paesaggi, automobili, guide turistiche ed arredi di design.

Le tecnologie presenti in azienda comprendono linee di taglio, piegatrici, cucitrici, linee d’incollatura e di brossura, impianti d’incassatura e per la realizzazione di linee cartonate; infine sono presenti diverse macchine per la confezione e la cellophanatura.

I grandi spazi disponibili nella struttura produttiva ed un layout funzionale rendono possibile la movimentazione e lo stoccaggio di molti pallet con fogli macchina o prodotti stampali, per le richieste di produzioni di grandissima tiratura, sia per venire incontro alle esigenze di stampatori sacrificati negli spazi dei propri stabili, sia nella domanda da parte degli editori internazionali di velocità di risposta su ristampe e richieste poco pianificabili, dove la logistica assume un peso importante.

I partner:

E’ forse l’aspetto critico di tutta l’operazione di rilancio, in quanto oggetto di non pochi sacrifici e rinunce da parte di maestranze e Direzione;  innanzitutto il rispetto dei valori etici, che si richiedono soprattutto nelle situazioni di difficoltà di un’impresa e che sono emerse con tutte le contraddizioni anche nella ripartenza della cooperativa: le risposte più che positive sono state fornite dalle istituzioni, quelle religiose in primis, seguite a ruota da Veneto Sviluppo e da Lega Coop.

Le delusioni più cocenti, oltre che da un mondo politico totalmente assente, sia nel salvataggio che nell’aiuto concreto alla formula cooperativa, arrivano dalle banche (Banca Etica esclusa), totalmente sorde ad ogni richiesta.

Inoltre anche alcuni “pseudo-partner” hanno tradito pesantemente le attese, dimostrandosi interessati a subentrare verso la clientela internazionale della vecchia Zanardi, proponendosi come nuovi interlocutori e strumentalizzando la partnership, senza possedere le necessarie competenze, le risorse finanziarie ed una struttura organizzativa per sostenere uno sviluppo sui mercati internazionali dell’editoria, vero patrimonio della precedente gestione, molto esigenti e selettivi.

Il percorso virtuoso:

L’anno che si sta concludendo ha visto lo sviluppo della Cooperativa Lavoratori Zanardi attraverso la formulazione di un Business-Plan rigoroso, elaborato con i collaboratori ed il Consiglio di Amministrazione, che ha permesso da un lato il riequilibrio dei conti economici, dall’altro l’acquisizione di nuove importanti commesse di stampa e legatoria.

Fra queste azioni è stato indispensabile lavorare sul cambio di mentalità dei soci, purtroppo condizionato anche da un ridimensionamento delle loro spettanze rispetto i tempi passati, e dall’acquisizione di una flessibilità di orario indispensabile per far fronte alle richieste del mercato dei servizi di stampa (ad agosto si è lavorato a pieno ritmo).

A favorire questo cambiamento si è potuto contare con l’avvio di alcuni programmi di formazione proposti con ISFID PRISMA di Mestre e finanziati da Fon-Coop, sulla qualità del servizio reso, sulla integrazione delle competenze fra i soci, sulla maggior conoscenza dei processi d’acquisto della clientela e sulle dinamiche che caratterizzano l’efficienza produttiva dell’azienda grafica in logica di Lean-management.

Un’attività parallela è stata calibrata sul versante commerciale, con l’inserimento di figure di agenti presenti sul territorio, con la messa a punto di un CRM (customer relationship management) specifico per il settore grafico, con una maggior presenza e servizio della Direzione sulla clientela tradizionale, con l’acquisizione di una nuova clientela, con lo sviluppo di un aggiornato modello gestionale.

Il sito è stato completamente rinnovato ed attualizzato per dare maggior visibilità ai servizi erogati dalla Cooperativa ed il “Management Team” sta dimostrando capacità d’integrazione ed altissima coesione, premessa fondamentale per pianificare le future attività.

Il risultato di tutti questi sforzi si potranno leggere nei numeri del prossimo bilancio: l’anno 2015 dovrebbe chiudersi con un risultato di pareggio, attestandosi su un fatturato di 2.400.000 €: cifra ridotta rispetto agli anni d’oro della Zanardi, ma sufficiente a garantire serenità ai soci, attenzione da parte della clientela, possibilità di presentarsi a testa alta e con orgoglio a coloro che consideravano la ripartenza una vera “mission impossible”.

Per il 2016 i sogni sono diversi, da una sede più funzionale (e su un solo piano) all’investimento in nuove tecnologie di brossura, dall’apertura di nuovi mercati, alla crescita di una partnership con stampatori che hanno apprezzato le competenze, la qualità del servizio, l’eccellenza delle realizzazioni e la disponibilità del personale della Cooperativa Lavoratori Zanardi.

E - perché no? - la riassunzione dei colleghi che oggi si trovano a casa e in mobilità, per riprendere assieme un percorso di vita lavorativa più serena, anche aprendosi alle nuove generazioni.

Matteo e Claudio Della Rossa